Le faccette dentali sono delle “unghie” di ceramica che vengono applicate (incollate) sulla superficie esterna dei denti.

I motivi per cui si ricorre alle faccette dentali possono essere molteplici: migliorare l’estetica del sorriso, correggere alterazioni di forma/dimensione e/o colore dei denti, evitare abrasioni/erosioni di denti che, per varie ragioni, hanno perso lo smalto (lo strato più esterno del dente).

Si tratta di una terapia ULTRA CONSERVATIVA, che ha come fondamenti i concetti di mini invasività (conservare il più possibile i tessuti duri e la struttura del dente) e di biomimetica (raggiungere risultati estetici e funzionali che imitino la natura e che rendano un sorriso naturale e armonioso, che sia ideale non da un punto di vista oggettivo, ma da un punto di vista soggettivo, cioè che sia idealizzato e realizzato sul paziente e seguendo le sue caratteristiche e peculiarità, come un vestito che viene fatto su misura).

Solitamente, la procedura necessita di almeno 4 appuntamenti:

  • La prima seduta prevede il colloquio con il dentista: il professionista provvede, dopo un accurato esame clinico, a raccogliere informazioni circa i desideri e le aspettative del paziente, raccoglie documentazione fotografica del suo viso e del suo sorriso e prende le impronte delle arcate dentarie. Grazie a queste informazioni, insieme all’odontotecnico, studia e progetta il risultato finale ideale.

  • Nella seconda seduta, al paziente viene mostrato il mock up: si tratta della simulazione provvisoria, applicata in bocca al paziente, del risultato finale ideale, utile per capire se soddisfa le aspettative o se necessita di correzioni/modifiche. Il mock up può essere lasciato in bocca per 3-4 giorni, così da consentire un’ulteriore valutazione anche nella vita quotidiana e di relazione.

 

  • Se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti, si passa alla terza seduta. Questa prevede la preparazione dei denti (assolutamente minimale, si prepara qualche decimo di millimetro di smalto), la presa delle impronte definitive e l’applicazione, di nuovo, del mock up, per consentire al paziente di lasciare lo studio con il suo nuovo sorriso, seppur provvisorio, e i denti protetti.

 

  • La quarta seduta è la seduta terminale. La cementazione si esegue con cementi resinosi colorati, rispettando i dettami delle tecniche adesive più moderne. Prima di procedere, si sceglie il colore del cemento più idoneo, applicandolo alle faccette e provandole direttamente in bocca al paziente; una volta deciso il colore, si continua con la cementazione vera e propria. La procedura viene eseguita in ambiente asciutto tramite l’utilizzo della diga di gomma, indispensabile per ottenere il successo del trattamento ed evitare possibili distacchi, infiltrazioni o fratture futuri.

 

Il materiale più utilizzato per le faccette, oggigiorno, è il disilicato di litio, una ceramica ad alto contenuto vetroso, da sempre conosciuto per la naturalezza della sua resa estetica, essendo dotato di notevole translucenza.

Questo materiale consente la realizzazione di faccette molto sottili (3-4 decimi di millimetro di spessore): di conseguenza, la preparazione degli elementi dentari è una procedura alle volte non necessaria e spesso così ridotta da evitare l’esecuzione di anestesia.

Le faccette dentali permettono di ottenere un risultato che sia armonioso, che rispecchi e soddisfi le aspettative del paziente: vengono rispettate forme, dimensioni, proporzioni e spazi tra i denti che naturalmente sono presenti, senza conferire un aspetto “finto” o un sorriso costruito privo di naturalezza.

 

La presenza di otturazioni pregresse non esclude assolutamente la scelta di ricorrere alle faccette dentali: durante la prima seduta, il professionista valuta se le otturazioni presenti sono adeguate oppure se devono essere rifatte prima di procedere con le faccette.

 

Un dente scuro si definisce discromico. Alcune discromie (alterazioni di colore), dovute per esempio all’assunzione di farmaci in gravidanza o alla devitalizzazione dei denti, possono necessitare di una procedura di sbiancamento preliminare che possa migliorare il punto di partenza con la possibilità di arrivare ad un risultato eccellente. Esistono, inoltre, dei materiali ceramici che possono mascherare le discromie dentarie.

La frattura e il distacco delle faccette è evenienza altamente improbabile se si seguono scrupolosamente le procedure di cementazione. I pazienti che potrebbero incorrere nella frattura di una o più faccette sono coloro che presentano le cosiddette parafunzioni (un esempio di parafunzione è il bruxismo, un problema che al giorno d’oggi è molto dibattuto e pubblicizzato).

Per evitare questi inconvenienti, seppur rari, ad ogni paziente viene consegnato un bite, ovvero una mascherina di resina molto morbida (fatta su misura, non come quelle “fai da te” acquistabili in farmacia e pubblicizzate in televisione, altamente imprecise e, quindi, non adatte e dannose) da indossare durante la notte che, senza dubbio, è il periodo, nell’arco della giornata, in cui il paziente non può controllarsi e che necessita di una protezione per i denti.

Durante la normale funzione, la faccetta è esposta al rischio di rottura esattamente come un dente naturale: non ha nessuna maggior fragilità rispetto al dente naturale integro a meno di comportamenti e utilizzi masticatori non consoni al buon senso, che comunque espongono a rischio elevato anche i denti naturali integri.